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Sisma Bonus. Incentivi statali per la prevenzione sismica degli edifici esistenti

“Interessante strumento per valutare gli edifici esistenti nell’ottica di una maggiore sicurezza”

È stato confermato da poco, così come per il Bonus Mobili e ristrutturazioni (VEDI ARTICOLO), che fino al 2021 (almeno per il momento) è possibile beneficiare del Sisma Bonus. Vediamo in cosa consiste.

È utile sottolineare fin da subito che CHIUNQUE può fruire di tale Bonus, infatti la possibilità di usufruirne deriva dalla TUA AZIONE VOLONTARIA sulla base di una necessità semplice, ma allo stesso tempo non immediata da capire: LA SICUREZZA. Se decidi di intraprendere questa strada, lo Stato ti premia con “forti” incentivi.

È oramai risaputo da tutti che, purtroppo, gran parte del patrimonio edilizio italiano non sia in grado di far fronte ad eventi sismici anche di non eccessiva intensità: solo dal 2005, infatti, tutto il territorio nazionale è considerato “sismico”. Questo ha portato a enormi danni per la collettività, sia in termini di perdite umane che economiche. Proprio per questo motivo lo Stato non ci obbliga, ma ci viene in aiuto, mediante incentivi fiscali, per intraprendere la strada della sicurezza sismica. Sottolineo fin da subito che per sicurezza non si intende (a priori e sempre) che un edificio sia in grado di incassare l’intera “forza sismica”, ma che a seguito della valutazione ed analisi di un edificio, si effettua uno studio che permetta di valutare quale sia il percorso da intraprendere per rendere l’edificio PIÙ SICURO DI QUANTO LO SIA ATTUALMENTE, senza dimenticare la COMPONENTE ECONOMICA, aspetto fondamentale per ognuno di noi.

Senza entrare nel dettaglio della metodologia “tecnico-ingegneristica” che permetta di usufruire del Sisma Bonus, è utile evidenziare una serie di aspetti che devi tener presente:

  • il Bonus è stato esteso anche per le zone sismiche 3 (in accordo al G.R. n. X/5001 del 2016 della Regione Lombardia);
  • la detrazione può essere ottenuta in 5 anni (e non 10);
  • è possibile cedere il credito a fornitori / soggetti terzi.

Il Bonus consente di raggiungere le seguenti detrazioni:

  • per abitazioni ed edifici produttivi: 70% se si migliora di una classe, 80% se si migliora di due o più classi;
  • per condomini parti comuni: 75% se si migliora di una classe, 85% se si migliora di due o più classi.

Le detrazioni fiscali si applicano infine per un ammontare complessivo delle spese che non può esser superiore a euro 96.000 per ciascuna delle unità immobiliari di ciascun edificio.

Come detto in precedenza non entro nel merito tecnico sul come definire le classi di rischio e su come raggiungere una classe successiva, ma definisco, in linea generale, gli aspetti che ritengo prevalenti per le principali tipologie edilizie: edifici in cemento armato, edifici in muratura e gli edifici destinati alle attività produttive (assimilabili ai capannoni industriali).

Edifici in cemento armato

Lo studio di queste strutture, basandosi per lo più su un metodo analitico, permette di aver ben delineata la classe di rischio pre e post-intervento. È necessario effettuare una valutazione GLOBALE della costruzione in accordo alle Norme Tecniche per le Costruzioni. Pertanto, anche se si volessero eseguire degli interventi locali, è tuttavia richiesta una verifica globale della struttura. Si deve tener presente che qualora si facessero interventi che riducano il rischio, ma non comportino un aumento di classe, è comunque possibile richiedere sgravi fiscali previsti da altre misure di agevolazione vigenti (agevolazioni per ristrutturazione).

Edifici in muratura

Lo studio di queste strutture può essere eseguito sia con metodo analitico che con metodo “semplificato”. Quest’ultima procedura, valida per l’appunto per questa tipologia strutturale, consente una valutazione maggiormente qualitativa dell’opera, sulla base di tabelle predefinite. Il passaggio di classe è delineato sempre per via tabellare.

Edifici destinati alle attività produttive
(assimilabili ai capannoni industriali)

Questa tipologia strutturale è caratterizzata, almeno per la maggior parte dei casi, da problematiche locali. Il Sisma Bonus definisce che nel caso si risolvano tutti gli aspetti di pericolosità locale, ad esempio i collegamenti trave-pilastro o la carenza di stabilità delle scaffalature o dei tamponamenti, è possibile considerare immediatamente il passaggio alla classe successiva. Una volta risolte le criticità locali, qualora si volesse ottenere un miglioramento superiore ad una classe, risulta necessario eseguire una valutazione globale dell’opera.

Le “linee guida” sopra esposte sono state riportate per capire, in linea generale, il principio che sta alla base del Bonus sismico. Ovviamente ogni edificio è caratterizzato da specifiche peculiarità e problematiche che pertanto devono essere accuratamente analizzate caso per caso.